Il nostro Antipasto, con le sua ‘varianti’.

Il nostro antipasto, lo presentiamo in due varianti: quella piemontese che abbiamo chiamato Antipasto del Barot, ispirandoci alla pausa pranzo che un immaginario contadino consuma tra i filari della sua vigna.
Il piatto è composto da vitello tonnato, insalata russa, giardiniera in agrodolce, crostini con acciughe al verde e tomini con salsa rossa.

Poi c’è la variante meridionale, che abbiamo denominato Antipasto del Cafone, che in questo caso il contadino consuma all’ombra degli ulivi.
Questo piatto è composto dalle Friselle condite con il pomodoro, salumi della Sila, formaggi siciliani e lucani (accompagnati da una marmellata di cipolle di Tropea) e conserve sott’olio dalla Calabria.

Un’idea falsa di emancipazione, per anni ha dato a questi due termini (Barot e Cafone) un’accezione negativa, così come un’altra parola che deriva da terra: Terrone.
Ora, una nuova ventata (speriamo non solo modaiola) sta promuovendo invece un ritorno alla terra, che spesso viene raccontata più come una scelta romantica che di sostanza.
Noi questo racconto lo promuoviamo con la sostanza del nostro menù (clicca) da almeno 25 anni.

Per conoscere alcuni dei nostri fornitori, clicca qui e vedrai che per noi sostenere i piccoli produttori non è uno slogan ma una scelta di sostanza.
Tante belle cose dall’oste, Renato Collodoro