Un Risotto Antivirus

Di necessità virtù…
Fare il fuoco con la legna che si ha…
Fare tanto con poco…
Saranno pure modi di dire, frasi fatte… ma su queste basi mi sono fatto, per così dire: una ‘posizione’. Sempre con più idee che mezzi, con più denti che pane – per rimanere in tema detti e metafore -, ho fatto e faccio quello che mi passa per la mente… o per l’anticamera del cervello.
Lo faccio sempre con lo slancio entusiastico del dilettante, ma sono un dilettante pragmatico: insomma, uno con la testa per aria ma i piedi per terra.
Ed è sempre con questo spirito che elaboro anche nuove ricette, come quella del risotto più apprezzato nell’ultima Maratona del Risotto, proposto con pesto di sedano e scamorza affumicata.
L’idea del pesto di sedano, mi è venuta in mente un giorno mentre fissavo il bidone dell’immondizia in cucina. Dopo un tempo che non ti so quantificare, ma che dev’essere stato abbastanza lungo da far venire qualche dubbio ai miei collaboratori sul mio stato di sanità mentale, esclamo: “Ma è possibile che dobbiamo buttare tutte le cime dei sedani, perchè usiamo solo i gambi?!”.
Sarà perché sono cresciuto con il principio che buttare via il mangiare è peccato, ma è un gesto che mi ha sempre imbarazzato; giustappunto mi viene spontaneo studiare dei menù che non prevedano sprechi, e se capita mi studio qualcosa di gustoso per recuperare ciò che potrebbe finire nell’immondizia.
Non mi invento niente di nuovo: è quello che hanno sempre fatto, in ogni epoca e luogo, le nonne, le zie, le mamme a cui la nostra cucina si ispira.
Quindi, tornando al nostro pesto di sedano, raccolgo dal bidone dell’immondizia le cime che erano state buttate, le lavo bene e le faccio sbollentare; poi le metto nel frullatore e studio cosa aggiungerci per non rimanere allo ‘stato erboso’. I pinoli sono troppo delicati e troppo costosi per abbinarsi alle cime resuscitate dall’immondizia: non posso permettergli di fare i fighetti schizzinosi, meglio usare gli anacardi che, tra l’altro, secondo gli esperti, non fanno ingrassare e sono addirittura salutari. A questo punto bisogna però dargli un po’ di carattere, ma l’aglio è troppo forte e la cipolla troppo acquosa: opto per lo scalogno, che è una via di mezzo. Invece, per addolcire il gusto asprigno delle cime di sedano ci aggiungo un po’ di salsa rubra, fatta in casa. Infine aggiungo sale e pepe q.b. (quanto mi sento figo ad usare queste due letterine) e completo il tutto con olio evo e parmigiano grattugiato che, emulsionando, rendono il pesto cremoso.
Il risotto, te la faccio breve, segue la solita procedura di tutti i risotti; a tre quarti di cottura si aggiunge il pesto e alla fine si manteca con parmigiano e una parte di scamorza affumicata, il resto la si cosparge sopra il risotto quando è impiattato.
Non ti nego la soddisfazione che ho avuto quando, dallo spoglio delle schede di valutazione, è venuto fuori che il campione su dieci risotti, tutti molto competitivi, è risultato proprio questo, frutto della necessità e della virtù… quella di dare dignità agli scarti.
P.S. Non pensare che tutte le volte che facciamo il pesto di sedano, raccogliamo le cime dall’immondizia e che ora per eseguire la ricetta devi fare anche tu la stessa cosa. Io l’ho fatto solo la prima volta, oramai qualche anno fa.
Conversations 20 comments
Grazie per questa nuova ricetta, mi servirà a distrarmi un po’ in questo brutto momento per noi tutti! Auguro ogni bene a te e a tutta la tua famiglia, combattiamo tutti insieme e ce la faremo!!!
Caro Renato :leggerti è sempre un gran piacere è una dolce consolazione.Io son reduce da un piccolo intervento e necessito di fisioterapia:è solo questo il motivo per cui ultimamente non ci siamo concessi la gioia di venire da Oryza…Adesso poi uscire è sconsigliato e capisco i sacrifici che voi tutti dovete affrontare nella ristorazione.Voglio dirti ancora che per me tu sei speciale.Ogni bene a te e alla tua famiglia .Un abbraccio
Ciao Renato,
sono ormai due settimane che lavoro da casa e posso ritenermi fortunato di poterlo fare, conosco persone che non hanno questa possibilità per cui sono in Permesso Non Retribuito. mi spiace sapere che i tuoi cari sono in situazione decisamente preoccupante e non posso fare altro che dirti che almeno con il pensiero sono vicino a te, alla tua famiglia e a tutto il tuo staff. spero che tutto si risolva in fretta e al meglio così io e mia moglie potremmo venire a godere della vostra splendiada ospitalità. Un abbraccio affettuoso.
Bruno
Un caro abbraccio a tutti voi
Paola e Roberto
Caro Renato non possiamo che applaudire la tua iniziativa anche se ha un indubbio costo… Non mi pare in generale che qui la si prenda troppo sul serio e temo sia un grave errore. Come ben sai anche noi non sappiamo quando rivedremo Franci ma sappiamo che si vedono tra di loro e questo ci conforta 😊vi abbracciamo e speriamo di poterci lasciare alle spalle presto questa brutta storia
Carla e Fabio
Ciao Renato!
Nei prossimi giorni sono dalle tue parti per sbrigare delle faccende burocratiche legate al decesso di mia madre(Agenzia delle Entrate, devo solo capire come funziona tutta la faccenda).
Ci vediamo a pranzo.
Un grosso abbraccio a tutti voi.
Margherita
Ciao Renato,
grazie per questa ricetta ingegnosa e per le tue belle parole!
Da tanto tempo ti volevo scrivere per chiederti un favore: la ricetta del tortino di pane che abbiamo mangiato alla cena del silenzio!
Era delizioso!
Un abbraccio a distanza di sicurezza però 😉
Renato sei un grande!
Ci rivedremo presto, più forti di prima.
Carlo
Caro Renato, anche se non ho potuto gustare tutti i risotti per l’inconveniente che tu sai, ho apprezzato molto i primi cinque e ammiro la tua fervida fantasia. Speriamo che questo grande sconvolgimento porti a tutti anche qualcosa di positivo dovuto alle riflessioni che ognuno sta facendo. Se non altro ci insegnerà ad apprezzare ancora di più tutto ciò che a volte si dà per scontato e che in questo momento non ci possiamo permettere: la buona cucina, il calore degli amici, i veri valori della vita che vanno ben oltre le soddisfazioni materiali. Da te sono sempre venuta con molto entusiasmo, accompagnata da care amiche con cui ho condiviso tanti momenti gioiosi. Mi auguro che presto ci possano essere nuove occasioni di condividere le tue fantastiche pietanze. Saluto te, tua moglie e tutto lo staff con affetto. Ginny
Sarebbe stato meglio evitarlo, ma se penso a quello che hanno vissuto i ns.genitori e nonni, i sacrifici di questi giorni sono effettivamente poca cosa. Un caro augurio a tutta la combriccola ed in particolare a chi è in prima linea nell’affrontare questa emergenza sanitaria e naturalmente un arrivederci a prima possibile.
La ricetta del risotto antivirus, che non abbiamo potuto mangiare da te, mi solletica e senz’altro la proverò. Ma più importante ancora è il tuo messaggio: sei una persona (rara) che riesce a parlare al cuore di quelli che ti conoscono e che conoscono le tue iniziative sempre costruttive e altruiste. Grazie e, speriamo, a presto
Grazie Renato ! Le tue parole profonde e al contempo semplici, frutto di una sana educazione umana e, permettimi, anche cristiana ( che poi sono la stessa cosa),e di una vita anche di piccolo imprenditore,
sono un toccasana per lo spirito !
Ce la faremo anche stavolta, ne sono certo ( anche se personalmente io sono un paziente a rischio come immunodepresso) e spero tanto che questa bruttissima esperienza possa far RIFLETTERE i soloni che avallarono un taglio sconsiderato di posti-letto e di ospedali ( Oftalmico docet) e ci possa far tornare sui ns. passi quando avevamo una Sanità più capillare ( ho 41 anni da ospedaliero sulle spalle) e p.soccorsi meno affollati.
Non vedo l’ora di venire di nuovo con i miei amici a mangiare un buon risotto!
Un augurio di cuore a Tutti. FRANCO
grazie per la ricetta, speriamo che la situazione migliori e la gente capisca la situazione che si sta creando non attenendosi alle disposizioni che vengono date dai Medici
un abbraccio a tutti Voi Anna (novecento)
Grazie. Un abbraccio virtuale e un grande incoraggiamento, che vi meritate davvero
Ciao Renato sai la stima che ho di te per cio’che sei pensi e fai sempre con amore e apparente leggerezza semplicita’ auto ironia ma profonda umanita’ Grazie!!!! Sono convinta che questa durissima prova che ci siamo trovati a dover affrontare sia una lezione di vita su cui e’necessario riflettere per comprenderne il senso e trasformarla in occasione di risveglio e crescita spirituale che sta a noi cogliere
Bravo.
Passerà la nottata. Siamo stati comunque una generazione fortunatissima. Purtroppo i giovani lo sono meno. Ma questa esperienza li rafforzerà. E poi il dopoguerra è stata la stagione di maggior speranza, ottimismo e sviluppo. #andràtuttobene.
grande Renato
Ciao Renato, io faccio parte di quella schiera di lavoratori che ha una attività di prima necessità e che in questo critico periodo cerca, in ogni modo, di dare un servizio e anche di offrire, comunque e sempre, un sorriso per tirare avanti meno angosciati. Ce la faremo, ne sono certa, dipende da noi che, a conti fatti, potremo riflettere su cosa sia veramente basilare per la nostra vita. Dalla “prima linea” è tutto.
Oggi ho deciso di preparare questo risotto
Per quanto riguarda la Pasqua non mi dispiace passarla per una volta da soli,anche chiusi da giorni ci sono tante cose che si possono fare per fare passare il tempo. Auguri a tutti di buona Pasqua. Anna (novecento)
Veramente interessante la ricetta del pesto di sedano. La proverò. Per quanto riguarda l’articolo iniziale sull’apertura del ristorante penso che sia un’idea molto saggia anche se sofferta. Complimenti per tutto. Buona giornata