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Robe da Matti…

Robe da Matti…

Giugno 18, 2019
4 min read

Da matti a mattacchioni… il passo può essere breve, per cui ci tengo a spiegare bene come sono arrivato ad organizzare il prossimo evento.

Ma cominciamo dall’antefatto, di come un seme può diventare un baobab.

Nel 2016 sono andato, da solo, a Roma a piedi, e qualcuno mi aveva dato del matto; tant’è che il racconto di questo cammino, che ho pubblicato, l’ho intitolato VADO A ROMA A PIEDI con il sottotitolo… MA TU SEI MATTO!E SE PIOVE?

Ha piovuto! Infatti, nonostante fosse giugno, mi sono beccato un temporale al giorno.

Durante il cammino, tra le tante persone che ho incrociato e le altrettante cose che mi sono successe, sono ‘incappato’ nel gruppo più colorito, assortito e gioiosamente sbrindellato che potessi immaginare di trovarmi lì. A piedi. A spasso, con lo spirito da scampagnata. Sotto il sole cocente, alternato da acqua a secchiate.

“Questi sono matti! Ma dove vanno?” mi son detto. Più o meno la stessa cosa che mi ero sentito dire io prima di partire. Poi ho letto sulle magliette che indossavano una scritta: Dalla Terapia alla Terra Pia, e i dubbi sono diventati: ‘Ma non è che… niente niente… veramente…  sarà… Mah!’

 

Poi, cammin facendo ci si affianca, si chiacchiera, si fa una pausa nello stesso bar e, una parola tira l’altra, viene fuori che nel gruppo, di matti ce ne sono; ma ci sono altrettanti matti che li accompagnano, li assistono e li incitano a fare quel cammino e tante altre belle cose che mi hanno raccontato.

Questo incontro è diventato un capitolo del mio libro, che ho poi spedito una copia ai boss del gruppone (così era stato soprannominato da tutti i pellegrini che in quei giorni facevano il cammino), i quali, dopo averlo letto, mi invitarono nella loro sede di Prato per una presentazione.

Da cosa nasce cosa… cosicché, in quell’occasione mi ‘convocarono’ per un altro cammino in preparativo: da Assisi a Rieti, che abbiamo poi fatto nel giugno del 2018.

Durante questo cammino si è consolidata la nostra amicizia, condividendo passi, fatiche, bellezze, sogni e idee, alcune anche un po’ folli. D’altronde…

Luciano, il comandante del gruppone, mi racconta che i suoi ragazzi, a novembre, come fanno da dieci anni a questa parte, vanno in India a fare volontariato in un manicomio gestito da una congregazione di suore che ha sede a Prato. Praticamente un manicomio indo-toscano. Per finanziare la spedizione, durante l’anno organizzano diversi eventi nella loro pizzeria che, manco a dirlo, si chiama Fuori di Pizza. Tra i tanti discorsi, viene fuori che, per l’anno successivo, devono decidere su un altro cammino da fare; le ipotesi sono: l’inizio della Via Francigena, dal Colle del San Bernardo fino a Vercelli, oppure da Lucca a Siena… lo decideranno i ragazzi con una votazione.

Durante le tappe successive, le cose che mi ha detto Luciano mi risuonano in mente. Vanno e vengono, come le nuvole; che a volte tornano cariche e poi scaricano prima di andarsene, facendo tornare il sole che illumina. L’idea mi si presenta. Da sola, senza essere cercata. Pronta come se si dovesse realizzare il giorno dopo. La comunico a Luciano.

“Se si fa il cammino partendo dal Colle del San Bernardo, arrivate almeno un giorno prima a Torino; vi faccio visitare la città, poi organizziamo una serata nel mio locale, come quelle che propongo da anni, con mangiata e chiacchierata… e il ricavato sosterrà il vostro progetto in India… ho già in mente il menù… il giorno dopo partiamo e cominciamo il cammino… che ne dici?”.

“Che ne dico?!” mi risponde Luciano, “Dico che per me è un’ideona. Sai che faccio? L’ultima sera, dopo la cena, mi alzo e la propongo di soppiatto a tutti; poi, quando sarà il momento, faremo comunque la votazione”.

Così è stato, e così eccoci qua! 

Nel frattempo, visto che il tema della serata è il Cammino e la salute… fisica e mentale, ho pensato di invitare anche un mio caro amico: Gabriele Ferreri, camminatore per vocazione, per passione e per professione, che ci racconterà qualcosa sulla sua esperienza di accompagnatore dei ‘normali’. Perchè, a quanto pare, camminare aiuta a mantenerci in equilibrio sul filo delle nostre esistenze. E chi ce lo può testimoniare meglio di chi va… Dalla Terapia alla Terra Pia?!

Domenica 30 giugno, alle ore 19.30

Ristorante Oryza

tel. 011-5130574

Se sei ‘folle e affamato‘, come esortava Stefano Lavori (traduci in inglese),

anzichè una Mela, preparati a gustare un menù in cui ogni piatto ha il suo significato.

Cominciamo onorando i nostri ospiti con due piatti tipici della cucina toscana

La Panzanella e il crostone rustico

Poi partiamo per il cammino… 

Risotto con fonduta, visto che partiamo dalla Valle d’Aosta.

Panissa Vercellese, dal momento che non avremo tempo di mangiarla all’arrivo

Nel frattempo che i ragazzi andranno in India…

Pollo al curry con riso basmati, che rimpiangeranno quando saranno lì

Per il dolce vediamo cosa ci viene in mente…

Sarà sempre frutto di un’idea…

L’acqua è quella del sindaco… che gli paghiamo

Il vino è del Monferrato, del mio amico Dario Natta

30 euro, il contributo per la Cena

Tutto il ricavato andrà per il progetto del manicomio… indo-toscano

Per prenotare 011-5130574

Se ne hai ancora voglia…

Questo è il video del Cammino che abbiamo fatto da Assisi a Rieti

E questo è il video che racconta di quello che i ragazzi combinano in India

Conversations 7 comments

Let's start a personal, meaningful conversation.

Example: Practical philosopher, therapist and writer.

ciao Renato ti leggo sempre con tanto piacere anche se ultimamente per questioni varie non siamo più riusciti a vederci…ma ricupereremo sicuramente nella seconda parte dell’anno…..( i nostri giovani cervelli in fuga invece riescono ogni tanto a farsi un bell’aperitivo sui Navigli…)
saluti a tutta la family e complimenti per tutte le belle cose che organizzate con entusiasmo ed energia!
Carla & Co

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ciao Renato ti leggo sempre con tanto piacere anche se ultimamente per questioni varie non siamo più riusciti a vederci…ma ricupereremo sicuramente nella seconda parte dell’anno…..( i nostri giovani cervelli in fuga invece riescono ogni tanto a farsi un bell’aperitivo sui Navigli…)
saluti a tutta la family e complimenti per tutte le belle cose che organizzate con entusiasmo ed energia!
Carla & Co

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Bravo Renato, trovi sempre il modo e il tempo di dedicarti a far del bene agli Altri! Ti ringrazio oltre che complimentarmi per le tue iniziative, è come se ogni tanto ci invitassi ad aprire una finestra per darci l’opportunità di affacciarci su mondi che presi dal quotidiano, dall’egoismo, dalla paura, dall’indifferenza perlopiù non vogliamo conoscere. Basterebbe così poco! Proprio stamane, a Bologna, trasferendomi da un padiglione all’altro per una serie di controlli, cercando percorsi meno assolati, mi sono trovato a passare davanti all’oncologia pediatrica…come se avessi ricevuto io, da bimbi e genitori un caloroso abbraccio. Mi sento triste, perché più che portarli tutti nel cuore ancora ora, non ho fatto nulla per loro, mentre io ne ho ricevuto un esempio di forza, coraggio e fiducia.
Un caro abbraccio Amico mio di cui vado orgoglioso di averti un lontano giorno incontrato.

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Caro Luigi,

ti ringrazio infinitamente per questo tuo pensiero che mi rincuora e incoraggia. Bella la definizione di aprire una finestra sul quotidiano. Un quotidiano che, come dici tu, molto spesso è avviluppato in se stesso e non permette di cogliere i segni che continuamente ci giungono: come quello dei bambini che hai incrociato in ospedale. Siamo noi a dare significato alle cose che ci capitano, mentre invece si cerca continuamente che le cose ci diano un significato, e spesso sono le più inutili e condizionanti.

Un caro e sincero abbraccio, sperando di rivederci presto

Renato

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caro Renato, mi dispiace ma anche questa volta non posso. Ti auguro una buona estate e belle camminate

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Ciao Renato, per il 30 abbiamo già un impegno programmato da tempo.Saremmo venuti molto volentieri per ovvi motivi, una bella conclusione (o inizio) dopo aver letto il tuo libro. Auguri per la serata. Stefania e Vittorio

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