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Una cacata pazzesca

Una cacata pazzesca

Novembre 25, 2019
2 min read

IL RISOTTO CON TOMA D’ALPEGGIO E MARMELLATA DI CACHI

Parafrasando Fantozzi la ricetta di questo risotto è una ‘cacata pazzesca’, però nel senso che l’ho fatto con i cachi. In realtà non l’ho fatto proprio con i cachi ma con la toma d’alpeggio… non c’è mai fine. Così abbiamo dato fondo alle fesserie e possiamo passare alla ricetta.

Partiamo dai cachi. Come saprai i cachi è meglio raccoglierli ancora ‘indietro’ e lasciarli maturare in un angolo della casa, della cantina, del fienile: vedi tu cosa hai a disposizione; c’è chi dice di metterli insieme alle mele, ma io non ho mai capito se ‘ste cose sono leggende metropolitane (in questo caso campagnole) oppure funzionano veramente. Comunque non costa nulla e le mele potrebbero pure diventare più buone in compagnia dei cachi. Devi comunque avere la pazienza di aspettare, perché se ti fai prendere dalla smania di assaggiarli prima del tempo, rischi che le papille gustative si disgustino e ti mandino a ‘cacare’.

Se invece ti dimentichi di raccoglierli acerbi e te li trovi tutti maturi sulla pianta, considerando che non puoi mangiarli tutti insieme, finendo dove ti volevano mandare le papille, ti conviene fare una buona marmellata e usarla finché ne hai, per colazione o per abbinarla al risotto come ho fatto io.

Ora mi dirai, ma perché mi dai tutte queste indicazioni come se avessi una pianta di cachi?

Hai ragione, infatti non ce l’ho neanche io, e i cachi li ho comprati al mercato di Porta Palazzo. Ma io il risotto lo volevo fare così e cercavo di immaginare il motivo per cui uno dovrebbe fare una marmellata di cachi.

Per la toma d’alpeggio non ti faccio la stessa solfa di cui sopra per evitare che mi mandi tu verso la destinazione ipotizzata dalle papille, per cui ti dico subito che anche la toma l’ho comprata a Porta Palazzo, sotto la tettoia dei contadini. Però se hai qualche margaro di tua conoscenza da cui approvvigionarti, fai pure. Anzi, prendine una forma anche per me e me la regali, visto che io mi sbatto a inventarmi le ricette e a raccontartele, pure.

Per quanto riguarda il riso lo puoi comprare direttamente da noi, se non vuoi perderti in mezzo alle risaie come è capitato a me quando sono andato a cercare il contadino che ce lo fornisce.

A questo punto ci sono tutti gli ingredienti e possiamo passare alle procedure.

La prima fase è sempre la stessa per qualsiasi risotto: il riso bisogna tostarlosfumarloconilvinoimbrodarlopocoallavolta; poi, in questo caso, a metà cottura, aggiungi la toma, mi raccomando non intera: la devi daddolare! Infine, a fuoco spento, aggiungi una manciata di parmigiano.

E la marmellata di cachi? Stavi pensando a questo, vero? Non penserai mica di mantecarla con il risotto!?

La marmellata la metti al centro tavola, lasciandola nel suo vasetto, come a colazione, solo che anziché spalmarla sul pane, ne prendi un cucchiaino alla volta e te la metti nel piatto del risotto e con la forchetta fai un po’ e un po’.

Come puoi vedere non è difficile da fare, però bisogna applicarsi perché sennò veramente viene una ‘cacata pazzesca’, e questa volta nel senso della Corazzata Potiomkin.

Le ricette del Buon Mangiare 

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